Solstizio di inverno 2020 – Cambio di Triplicità
Il solstizio d’inverno, cioè l’entrata del Sole nel segno del Capricorno, è sempre stato considerato importante per prendere auspici per il futuro.
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Nell’anno 2020 la sua validità è ancora maggiore. Questo sia per le problematiche dovute alla pandemia e alle difficoltà economiche, sia per il sovrapporsi della congiunzione Giove – Saturno, che è quasi completa.
Tuttavia la congiunzione esatta avviene il 21 dicembre quando il Sole è da 28’ in Capricorno e Giove-Saturno sono da 30’ nel segno dell’Acquario.
I pianeti lenti, come Saturno e Giove, si congiungano all’incirca ogni 20 anni e la loro sovrapposizione porta sempre un cambiamento per l’umanità. Questo è ancora più forte quando la congiunzione avviene in segni elementari diversi.
Le ultime congiunzioni erano avvenute in segno di terra, inserendo l’umanità verso la linea materialistica.
Equinozio di Primavera
In questo fine anno 2020 la congiunzione Giove – Saturno si completa, ma la sua influenza già si era sentita da molto tempo in particolare con l’equinozio di primavera.

Grafico dell’Equinozio di Primavera 2020
La Carta dell’equinozio di primavera 2020 era particolarmente negativa per la presenza della congiunzione Giove – Marte – Plutone, che è stata determinante per la pandemia Covid-19. I tre pianeti in 12° casa, quella dei ricoveri in ospedale, sono stati deleteri per la diffusione della pandemia e la distanza di 7° da Saturno ha ampliato gli effetti negativi.
Solstizio di Inverno
In questi mesi Giove si è avvicinato sempre di più a Saturno fino ad essere quasi in perfetta congiunzione per il solstizio di inverno.

Grafico del Solstizio di Inverno 2020
Purtroppo anche queste posizioni non sono ottimali per quello che riguarda la 12º casa, quella dei malattie gravi e dei ricoveri ospedalieri. Infatti, continua la forte influenza di Giove – Saturno – Plutone in 12ª casa che porterà ancora dei problemi per il Covid-19.
Inoltre la quadratura con Marte – Urano in 2° casa, quella dei beni, porterà gravi problemi all’economia, indirizzando il nostro paese verso nuove alternative (Urano) legate alla comunicazione, ma con fiammate improvvise (Marte).

La stessa carta del solstizio di inverno 2020, redatta per Greenwich, che rappresenta meglio le previsioni per l’Europa, indica il gruppo Giove – Saturno – Plutone in 6° casa, quella delle malattie, e in opposizione all’Ascendente (le attività personali).

Grafico della Congiunzione Giove – Saturno al Solstizio di Inverno 2020
Il momento esatto della congiunzione Giove – Saturno non presenta prospettive molto favorevoli a breve termine. La quadratura con Marte – Urano e la quadratura Sole – Luna indicano difficoltà sociali, psicologiche e spirituali.
Ma se le nubi temporalesche non si allontaneranno subito, molto interessante e grandiosa è la prospettiva della congiunzione Giove – Saturno. Essa avviene in modo esatto in Acquario, quando le porte del cielo sono aperte per il solstizio di inverno.
Cambiamento di Triplicità
Il cambiamento da una triplicità di terra ad una triplicità di aria è molto importante per tutta l’umanità. Una variazione simile di triplicità ha sempre avuto come conseguenza un cambiamento di direzione dell’umanità.
Le ultime congiunzioni erano avvenute in segni di terra, che come si può facilmente immaginare e constatare, sospingevano verso una direzione fortemente fisica e materialistica. Il passaggio dal Capricorno, segno di terra, al segno di aria dell’Acquario, in cui ha domicilio Urano, sospingerà verso una nuova era, quella della comunicazione, dei contatti, di nuovi rapporti con le persone e con i mondi superiori.
Questa volta si entra veramente nell’era dell’Acquario, il cui simbolo è l’Angelo (più specificamente la donna) con la borraccia d’acqua che porta la sapienza dall’alto all’umanità.
Gli effetti di questa congiunzione influiscono non solo sull’astrologia mondiale, ma anche a livello individuale.
Dopo il temporale, un nuovo entusiasmo, una nuova onda percorrerà il nostro pianeta, in uno slancio di voglia di vivere, di comunicare, di libertà, di alzare gli occhi al cielo, di essere alimentati dall’acqua che viene dall’alto.