Graal, Templari e Alchimia

Nella sesta lezione del Corso di Alchimia, continuiamo in quel percorso della Spiritualità Medioevale, a partire da San Bernardo di Chiaravalle, che poi sfocerà nel Trattato di Alchimia.
Immagine Templari

Accenniamo al periodo di diffusione dei Romanzi cortesi o cavallereschi legati alla Leggenda del Graal. Si dice che il Graal non abbia consistenza fisica, che potrebbe essere una Coppa, ma in realtà è un Alto Mistero.

La Leggenda

La Leggenda dice che permetta un ponte fra uomo e Dio, che consente al conquistatore di entrare in un piano in cui è possibile capire cos’è il trascendente. Il Graal è un culto aperto a tutti coloro che cercano Dio, è un qualcosa di inconscio che richiama tutti, anche chi non ha le penne per volare. Ma dice anche che il Graal non faccia sconti per nessun Cavaliere: o cambia e lascia la forma e la materialità, o non potrà contattarlo. La Leggenda parla di un “fischio”, una “presenza”, ricorrente solo ogni 1000 anni, perché è troppo spinto e deve essere conquistato da un Cavaliere predestinato.  

Nel Medioevo la Cerca del Graal è stata diffusa dai discepoli di San Bernardo di Chiaravalle e protetta dall’Ordine Templare grazie al suo potere economico, politico e spirituale. In quel periodo la Chiesa svolgeva un compito importantissimo. Portava un messaggio di speranza alla popolazione che viveva nella miseria, nella paura e nella sudditanza al potere politico religioso e dei nobili. La linea ufficiale era che bisognava soffrire come Gesù, evitare il peccato, vivere in assoluta obbedienza, in attesa di una vita migliore nell’al di là.

Immagine Coppa Graal
San Bernardo di Chiaravalle

La proposta di San Bernardo invece era quella di un combattimento continuo, quello del Cavaliere che andava a conquistare il proprio destino. Innamorato dell’ideale cavalleresco iniziatico, voleva essere illuminato, elevarsi dal mondo fisico, che era devastato dai problemi, dalla cattiveria, dalle malattie e dalla miseria, per entrare in un piano di luce e di eternità.

In tutte le civiltà, questo sogno ha sempre fatto alzare gli occhi al cielo ai cercatori di Dio, verso una meta che è sempre la stessa: il Mistero della Luce che scende dall’Alto.

Il mito del Graal ha avuto ed ha nomi diversi, ma in sintesi è un ponte fra il mondo fisico e quello spirituale, un supporto per la Presenza Divina in terra. Non se ne parla nei Vangeli perché sarebbe stata una concretizzazione in una letteratura a sfondo popolare. Chi ne ha scritto ha potuto parlare di quello che lo circondava, ma sapeva di cosa si trattasse e che non si poteva e non si può trovare, se non per felice incantamento.

Trattato di Alchimia copertina

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